La guerra del Tiburtino III (2023) ITA di Luna Gualano
Nella periferia di Roma precipita un meteorite dal cielo e dopo l’accaduto gli abitanti cominciano a comportarsi in maniera strana. Pinna decide di indagare, scoprendo che gli alieni sono arrivati sulla Terra con dei piani di conquista.
Luna Gualano ci porta in un’irriverente e surreale invasione aliena nella periferia romana, dove un piccolo meteorite scatenato da un’incomprensione cosmica trasforma gli abitanti del quartiere in zombie parlanti. Il film, un omaggio dichiarato ai B-movie anni ’50, si diverte a sovvertire i cliché del genere, mescolando fantascienza e commedia all’italiana. La regia di Gualano è abbastanza dinamica, e il cast, capitanato da Antonio Bannò, è in discreta forma. Le gag si susseguono a ritmo serrato, tra situazioni surreali, creando un’atmosfera leggera.
Ma dietro la patina comica, si nasconde una riflessione più profonda sulla società contemporanea. La Guerra del Tiburtino III è un film che parla di disagio giovanile, di scontri generazionali, di frustrazione e di voglia di riscatto. I personaggi, ognuno con le proprie fragilità e i propri sogni, sono un microcosmo della nostra società, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Tuttavia, il film non si prende troppo sul serio e si concede qualche licenza poetica di troppo. Alcuni plot twist risultano prevedibili e alcune gag potrebbero risultare forzate.