7 minuti (2016) ITA di Michele Placido
Lo spunto è l’opera teatrale di Stefano Massini che, a sua volta, aveva tratto l’idea da un fatto realmente avvenuto in Francia alcuni anni fa. Placido dirige quest’opera esclusivamente attoriale affidandosi ad Ottavia Piccolo, unica tra le interpreti anche sul palcoscenico. Vi aggiunge un cast di richiamo inserendo la figlia Violante, Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi e, a sorpresa, Fiorella Mannoia. La trovata sta nell’assegnare ad ognuna di loro un personaggio agli antipodi rispetto all’idea che ci siamo fatti di queste interpreti.
La trama è assolutamente semplice. La nuova proprietà francese di un’azienda storica chiede alle operaie di accettare una condizione al fine di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Ognuno dei dipendenti dello stabilimento dovrà rinunciare a 7 minuti della pausa concessa per il pranzo. Al consiglio di fabbrica, composto da 11 donne, spetta la decisione. La portavoce, Ottavia Piccolo, annuncia però il suo voto contrario affermando che l’accettazione di questa condizione avrebbe aperto la porta a futuri ricatti da parte della proprietà. All’inizio tutte le altre saranno disposte a dare il proprio sì, ma poco alla volta la riflessione, gli scontri in cui emergono le vite e le idee delle operaie, lascerà spazio allo sconforto, alla disperazione e alla decisione che qualcosa non va.
Il film, ben recitato, risente notevolmente del tono didascalico e moralistico assunto dal regista (e dal testo, in particolare) rispetto alla vicenda. La struttura (12 angry men è il capostipite del genere) invece che creare tensione e ritmo narrativo, viene usata per creare casi esemplari, didattici più che reali. L’ultimo film dei Dardenne sa affrontare lo stesso argomento con ben altra profondità e piglio. Qua siamo alle buone intenzioni senza un reale valore cinematografico.
Ovviamente non è in discussione l’impegno degli attori (la Mannoia è una rivelazione) o del regista. Il prodotto è altamente professionale e di buona fattura.