3/19 (2021) ITA di Silvio Soldini
La vita di una avvocatessa viene sconvolta in una notte da un incidente stradale. Le indagini la conducono molto lontano da Milano, e ad aiutarla nella ricerca della verità c’è il direttore dell’obitorio.
Come in altri film Soldini segue passo passo un personaggio femminile, lo mostra nel suo ambiente e subito inserisce un evento che distrugge l’equilibrio esistente per poi analizzare i mutamenti dell’anima. Con intento sincero cerca di inquadrare il ruolo di Camilla, avvocato di successo nell’ambito di affari internazionali, descrivendo le sue difficoltà familiari, la necessità di affermazione sul posto di lavoro, ancora più difficile in quanto donna, ed il suo tormento successivo all’incidente stradale. L’evento fa emergere il suo io, sepolto sotto un lavoro ossessivo e totalizzante che l’ha resa algida e anaffettiva.
Il film è sincero e severo ma appare troppo programmatico nel suo svolgimento, con dei risvolti abbastanza scontati come la storia d’amore che appare poco credibile. Resta un ritratto di donna forte, affrontato con sensibilità e rigore
