Il regno del pianeta delle scimmie

Il nostro parere

Il regno del pianeta delle scimmie (2024) USA di Wes Ball


Generazioni dopo il regno di Cesare, le scimmie vivono armoniosamente come specie dominante – e gli umani vivono nell’ombra. Mentre un nuovo leader tirannico delle scimmie costruisce il proprio impero, una giovane scimmia intraprende un viaggio.


“Il regno del paese delle scimmie” è un sequel che riesce a onorare l’eredità della trilogia precedente, mantenendo i valori centrali di giustizia, lealtà e solidarietà che hanno reso la saga di Cesare così importante per la storia del cinema. Il film si distingue per la sua capacità di integrare temi profondi e riflessioni sulla natura umana e animale all’interno di un’avvincente avventura di fantascienza. La regia di Ball, insieme alla sceneggiatura di Josh Friedman, crea un’esperienza cinematografica discreta, spettacolare e coerente, senza mai perdere di vista il cuore emotivo della storia.

Il rispetto per i film originali della serie è evidente, con omaggi e riferimenti che arricchiscono l’esperienza dei fan di lunga data, pur offrendo nuove prospettive. Le performance catturate in CGI, in particolare quella di Kevin Durand nel ruolo di Proximus Caesar, aggiungono profondità e complessità ai personaggi, rendendo l’epopea più umana e toccante. Anche la colonna sonora, che include frammenti della musica di Jerry Goldsmith, contribuisce a creare un’atmosfera immersiva che richiama il fascino del film originale del 1968.

Ball riesce a introdurre nuove idee e tematiche rilevanti, mantenendo alta la qualità narrativa e visiva. È un film che riesce a essere abbastanza emozionante, confermando il franchise come un punto di riferimento nel cinema di fantascienza contemporaneo.

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