Brothers (2024) USA di Max Barbakow
Due fratelli gemelli criminali (assai particolari per la verità= intraprendono un pericoloso viaggio con rapina. Affrontando problemi legali, scontri a fuoco e drammi familiari, devono riconciliare le loro divergenze prima che la loro missione porti all’autodistruzione.
Brothers, la nuova commedia di Max Barbakow, è un film che lascia l’amaro in bocca, soprattutto per chi sperava che un cast di questo livello potesse dare vita a una storia memorabile. Con attori del calibro di Peter Dinklage e Josh Brolin, qui improbabili gemelli criminali, il film avrebbe potuto raggiungere vette ben più alte. Eppure, fin dalle prime scene, la pellicola si limita a una sfilza di gag e situazioni assurde, senza che nessuna di queste riesca a imprimersi davvero.
Il risultato è una commedia che non sa se puntare sulla risata o sull’azione, oscillando tra scene inutilmente esagerate e momenti fiacchi che lasciano il pubblico indifferente. Persino il carisma di Dinklage e Brolin risulta smorzato in un contesto che sembra non sapere cosa farne, e ciò è un vero spreco. Più riusciti, forse, sono alcuni personaggi secondari, tra cui Glenn Close nei panni di una madre criminale e Marisa Tomei, che si fa notare nel ruolo di una hippie con un compagno d’avventura… piuttosto particolare.
Brothers delude, portando lo spettatore in un viaggio superficiale e dimenticabile. La sceneggiatura è a firma di Etan Coen, ma non è uno della coppia di registi, quello è Ethan Coen, con la h. Meglio, quindi, ridimensionare le aspettative.